Mt 4,1-11: “… a lui solo renderai culto.”
Abbiamo appena iniziato il tempo santo della Quaresima e la Liturgia ha messo a nostra disposizione le armi, gli strumenti, gli attrezzi per allenare la nostra vita di fede, speranza e carità. Elemosina, preghiera e digiuno, tutte e tre insieme sono ottimi strumenti per crescere nell’obbedienza a Dio nella fede, nella povertà di spirito con una speranza certa, nella castità applicando la carità nel primato assoluto di Dio nella nostra vita. Come si cresce nelle virtù teologali? Attraverso le prove, le tentazioni e, ancora di più, imparando dalle cadute. Non è dimenticando le ferite, il male e il peccato che è uscito dalla nostra esistenza che possiamo crescere ma attraversando quel male, chiamandolo per nome, affrontando i fantasmi che ha creato in me! Solo così posso affrontare con la luce della liturgia di questa domenica i fantasmi. Invece che scappare devo avere il coraggio di affrontarli, alcune volte ricadrò ma prima o poi, anche con la grazia di Dio, riuscirò a rendere culto solo a Lui! Tentazione del corpo… certo che di pane abbiamo bisogno ma anche di quel pane che nutre il mio spirito e da’ vigore nuovo al mio corpo. Tentazione dello spirito, mettermi davanti a Dio, pensare di fare a meno di lui, tentare direttamente lui… molte volte è una scusa per non rendermi conto che solo in lui tutto posso e lontano da lui nulla sono. Ma la nostra debolezza preferisce le vie delle tenebre che oscurano lo spirito e non mi permettono di vedere Dio, solo da ascoltare e imparare costantemente da Lui. Tentazione dell’anima: tutto questo ti darò… me lo darà il tentatore, il padre della menzogna, il diavolo, satana … lui insomma… e io molte volte non faccio altro che accettare i tanti regali che nascono e fioriscono dal male, dalla morte, dal peccato… semplicemente perchè non li affronto a viso scoperto, mettendomi a nudo dinanzi le mie debolezze e scoprendo che nulla posso se non in Colui che mi da’ la forza. Solo Lui devo adorare nella carità come primato nella mia esistenza; solo Lui devo ascoltare per perseverare nella certezza della speranza non confidando in nulla, perchè nulla ho portato in questo mondo e nulla mi porterò via; solo Lui devo desiderare affinché la mia fede diventi obbedienza capace di mettere in pratica non sogni vani ma la Sua Voce, la Sua Parola, ascoltata, compresa e vissuta. Non dobbiamo avere paura della tentazione ma della nostra paura di Dio: paura di un Padre che non conosciamo e per questo continuiamo ad evitare. Maria Figlia del Padre insegnaci ad ascoltare il Figlio di cui sei Madre per ricevere lo Spirito tuo sposo che ci illumina per vivere seriamente questo cammino di conversione e ritorno a Dio!