Mt 5,13-16
Voi siete il sale della terra e la luce del mondo! Una parola che potrebbe seriamente mettere in crisi la nostra identità. Siamo sale nel momento in cui la nostra vita ha sapore e siamo luce nella misura in cui la nostra esistenza illumina, fa vedere gli altri. Quanto e quale sapore ha la mia vita? Quale luce e cosa illumina la mia esistenza, a me prima, agli altri poi? Potremmo restare impressionati dal fatto che la nostra vita non illumina e troppo spesso non ha sapore. Gesù ci invita ad essere la materia che da’ senso alle altre come il sale e la luce appunto: entrambi sono ed esistono ed hanno senso nella misura e nella relazione con gli altri, siano cose, situazioni o persone. Noi possiamo diventare luce nel momento in cui siamo e ci lasciamo illuminare, siamo sale e saliamo dal momento che la nostra vita non è né superficiale né scontata. Siamo illuminati quando “la luce vera che viene nel mondo” abita in noi e noi non la scacciamo ma la accogliamo dentro di noi, in noi. Siamo saporiti nel momento in cui il vero sapore della Vita, la Vita stessa abita in noi. Questo processo è possibile nella misura in cui mi metto in gioco e cambio le prospettive del mio esistere e del mio operare passando radicalmente, concretamente e realmente dal mio io a Dio, dall’essere io il centro della storia e della vita al decidere di avere Dio come unico senso, principio e fine, “Alfa e Omega” di tutto me stesso. Allora il sale e la luce che ho sono la Sua presenza e la Sua Parola che illuminando e saporendo me mi permettono di essere ripieno di Lui e, come una cisterna, posso donare largamente a tutti coloro che con me vengono in contatto. Maria Madre nostra che è stata salata da Dio fino al punto di avere Dio in se stessa, è stata riempita dalla Luce che viene dall’alto ci doni il coraggio di lasciarci fare da Dio secondo il progetto che Dio, fin prima della creazione del mondo, ha su ognuno di noi!